Anche questa fragranza molto diffusa in Russia ha un nome importante che reca in sé una storia affascinante e strettamente legata alla cultura di quel Paese.
La dama di picche è un racconto di Puškin, il padre nobile della
letteratura russa, e la sua trasposizione in forma di opera lirica è di Pëtr
I. Čajkovskij
su libretto del fratello Modest.
Il racconto originario è del 1834, periodo in cui in tutta Europa si diffonde
il Romanticismo, e l’opera del grande poeta e scritture russo è sicuramente uno
dei capisaldi di questo stile che coinvolse non solo le lettere ma anche la
pittura e successivamente la musica. Del 1890 invece è il debutto del
melodramma dei fratelli Čajkovskij che cambiarono il soggetto iniziale per le
esigenze della rappresentazione e forse anche per adattarlo ai gusti del loro
tempo. Il nucleo delle tematiche principali resta però intatto e la trama dark
lo ha reso un classico dei classici come il profumo che porta il suo nome.
Ma veniamo alla storia: siamo nella elegante Pietroburgo della
prima metà dell’800 in un club dove altrettanto eleganti e nobili ufficiali si
sfidano a carte giocandosi delle fortune. Hermann è uno di questi ma, essendo
di origini tedesche e quindi “parsimonioso” e incline all’autocontrollo (almeno
secondo il pensiero di allora) guarda con occhi avidi le partite degli amici
tenendosi ben lontano dalla tentazione di parteciparvi. Una sera però Tomskij,
suo commilitone, gli racconta la storia di sua nonna, un’anziana nobildonna che
un tempo era stata una vera bellezza anche lei col vizio del gioco. A Parigi la
signora l’aveva combinata grossa e il marito si era rifiutato di pagare i suoi
debiti. Aveva dunque chiesto aiuto a un nobile francese appassionato di magia e
questi le aveva rivelato una formula di gioco che l’aveva salvata dalla rovina.
Dopo aver recuperato il denaro, aveva vissuto fino a quel momento senza mai
rivelare a nessun altro il suo segreto, né agli amici né ai famigliari. Solo in
un caso, impietosita da un giovane a un passo dalla catastrofe, aveva rivelato
la combinazione di tre carte vincenti. La fantasia di Herman allora si accende
e la sua ossessione sarà quella di ottenere la formula dalla contessa a tutti i
costi. Si servirà per questo della giovane e ingenua Liza, figlioccia e dama di
compagnia della contessa. La corteggerà e sedurrà solo al fine di entrare in
contatto con la nobildonna e convincerla a consegnarli il sistema vincente.
Farà di tutto, in una escalation che va dalle blandizie, alla supplica, alle
minacce. In occasione di un confronto piuttosto animato, la “dama di picche” ha
un malore e muore. Herman è disperato perché non ha le carte vincenti e Liza è
disperata perché capisce di essere stata sedotta e abbandonata. Una notte a
Herman appare il fantasma della contessa che gli rivela la combinazione “tre,
sette, dama di picche” a patto che egli la usi per assicurarsi una vita
onorevole e agiata assieme a Liza. Quest’ultima decide di concedergli un’altra
possibilità ma quando lo incontra sul canale in preda a una eccitazione
febbrile pronto and andare al tavolo da gioco, capisce che tutto è perduto e si
getta nella Neva. Ovviamente Herman verrà punito dal destino, e dal fantasma
della contessa, e perderà tutto nell’ultima mano di carte. A questo morirà
disperato.
Il profumo Pikovaka dama- Classic è del 2015 e prodotto da Brocard. Appartiene
al gruppo dei floreali con una base legnosa. Magnolia e melone con note
esperidate per la testa, un cuore di fiori bianchi tra cui mughetto, gelsomino
e violetta, muschio e legni nella base. Una composizione apparentemente
semplice ma molto magnetica. Conoscendo l’ispirazione sento nei fiori bianchi
l’evocazione della giovinezza, della femminilità più dolce e pura ma anche,
grazie alla magnolia l’idea della bellezza perduta della contessa. I fiori di magnolia,
infatti, sono tanto delicati da freschi quanto insidiosi una volta appassiti.
C’è il senso della notte e sì, forse anche della perdita assieme a una sensazione
talcata che fa pensare a trine e merletti. Persistente ma sottile, la sua
percezione si smorza col freddo e si rinvigorisce quando si entra in un
ambiente chiuso molto caldo. Cosa che in Russia, d’inverno, è la norma. La
dama di picche ha ispirato anche altri profumieri come Xerjoff nel 2017 il
quale però gli ha conferito un’aura un po’ orientaleggiante e Histoires de Parfums
con il loro 1890, anno della prima del melodramma, in cui però con le note di
cuoio e incenso si aggiunge una nuance maschile e oscura, così anche Herman,
alla fine, ha avuto la sua parte.