domenica 19 agosto 2018

Ah dottò, che ve serve?




Il cinema italiano degli anni '50 e '60 ci aveva già spiegato tutto da "La famiglia Passaguai" a "I mostri" passando per "Il conte Max", la commedia all'italiana attraverso le maschere interpretate da grandi attori come Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Nino Manfredi, Alberto Sordi..., ci aveva già detto cosa era e cosa sarebbe stata l'Italia.
Abbiamo creduto tutti che fosse solo commedia e che Totò e Gassman stavano lì per farci ridere, per farci passare un'ora e mezza spensierati.
Questo è il problema; eravamo (anzi eravate) tutti spensierati davanti a quelle storie in bianco e nero quando invece avreste dovuto accendere il cervello e aprire bene occhi e orecchie.
I vari "Dottò", "Cummenda", gli "Onorevole Trombetta" e i "dottor Tersilli" erano la nostra classe dirigente e lo sarebbero sempre stata.
Parliamo delle infrastrutture che crollano e non ci ricordiamo dell'Italia tutta condonata tra gli anni '70 e '80, dell'abusivismo che diventa legale se paghi l'obolo al Comune/Assessore.
Ve lo ricordate "Er monnezza" (ovvero l'ispettore - e sottolineo "ispettore"- Nico Giraldi) in un film in cui costruisce una casa abusiva di cui nottetempo si affretta a fare il tetto così che non possa essere abbattuta – per legge?
Io me lo ricordo e mi ricordo che non ci trovai niente da ridere perché è così che tanti di noi (voi) si ritrovano una casa, magari nel letto di un fiume (come l'Aniene in quel caso) o sulle pendici di un vulcano o su una costa marina a rischio idrogeologico.
Quanti proprietari di case hanno "rialzato" un piano perché il figlio aveva messo incinta la fidanzata e dovevano farlo sposare? Quanti di voi sono i figli "del piano rialzato" e poi condonato?
Negli anni della mia infanzia – gli anni '70/80 - ero piccola ma molto in grado di intendere e ricordo che nei paesi d'Abruzzo di mia frequentazione quando c'erano dei lavori pubblici: strade, ponti, argini, le prime cose che si organizzavano erano la distribuzione di sacchetti di cemento e materiali edili vari (comprati con soldi pubblici) per questo o quel funzionario che doveva farsi un muretto nell'orto o il garage o la rimessa degli attrezzi o la villetta.
Tanta mano d'opera "statale" o dell'ANAS veniva dirottata a casa di primari, marescialli, sindaci e quindi i lavori per rimettere a posto una strada duravano il doppio del tempo necessario. E il cemento mancante? A volte sostituito da breccia, a volte ricomprato (e poi ci chiedevamo perché i costi degli appalti aumentassero dopo l'inizio dei lavori).
Immaginate in questi decenni quanti sacchetti, ferri, mattoni, piastrelle, sampietrini e mano d'opera sono finiti nella casa/villa di dirigenti e impiegati, alti o bassi, di ogni ordine e grado.
Quanta roba e quanta attenzione e tempo pubblico ci siamo (vi siete) fregati?
Adesso neanche un esercito di alieni con menti superiori sarebbe in grado di ricostruire i milioni di rivoli in cui "il bene pubblico" è andato a finire: "questa 'ndo jaha metto dottò?"
I piloni non tengono? Le strade crollano? Inutile cercare un nome che faccia da capro espiatorio; i nomi li sappiamo già: "Dottò", "Cummenda", "Onorevole Trombetta", "dottor Tersilli"...