venerdì 5 luglio 2019

Almeno la cravatta - gli outfit del Premio Strega 2019


Spesso mi diverto a fare la parte di quella cui si indica la luna e guarda il dito.
Del dito in questione però osservo tutti gli aspetti: se è dritto, storto o se l'unghia è rosicchiata.

Ieri sera ho seguito la finale del Premio Strega che, come al solito, aveva il suo vincitore annunciato e allora mi sono concentrata sugli outfit dei finalisti.
Inutile dire che le signore sono più attente, curate ed esprimono maggiormente la loro personalità attraverso la scelta dell'abito.
Cibrario, Durastanti e Terranova hanno tutte optato per delle luminose nuances di blu.
Cibrario si presenta con un tubino bluette e orecchini gialli, le linee dell'abito sono enfatizzate da una lavorazione a taglio vivo che però è da un pezzo che è fuori moda.
Sarebbe stata una scelta adatta a un cocktail pomeridiano ma non a una serata nella quale c'è la possibilità che tu vinca il prestigioso premio.


Cibrario
Durastanti e Terranova in lungo. In particolare Durastanti opta per un tessuto glitter multicolor adatto alla sua fisicità e all'età. Bene il makeup per tutte e la scelta di un rossetto carico. Non mi piacciono le acconciature, i capelli curati e lucidi sì ma questo lungo sciolto, finto spettinato ha fatto il suo tempo. Qualcuna avrebbe potuto "osare" un raccolto che evocasse lo stile etrusco della famosa location.

Durastanti

Terranova
Gli uomini non hanno trovato di meglio che indossare una camicia bianca, senza cravatta. In quanto alle giacche, sia quella di Missiroli sia quella di Scurati sono di un tessuto informale, probabilmente un misto cotone-lino che sicuramente le rende fresche ma non adatte all'occasione in tarda sera. La giacca di Scurati poi ha un effetto visivo melange che va bene di giorno, un urban style da lavoro, non da occasione.

Missiroli

Scurati

Scurati

La camicia aperta va bene se ti fermi a mangiare un gelato sul lungomare ma di certo non se sei finalista al Premio Strega. Scurati almeno mi pare abbia fatto una puntata dal barbiere per aggiustare capelli e baffi. Missiroli, no. Se sì, non si vedeva.
Signori scrittori, a meno che non siate a bere un thè nel deserto, lasciate perdere la camicia aperta. Mi direte "ma fa caldo" o "è dal pomeriggio che stavamo là". Non fa niente. Bisogna fare un piccolo sacrificio per un evento che può cambiarvi la vita.
Non è bello vedere il presentatore (nel caso specifico il sempre elegante Pino Strabioli) in smoking con papillon che intervista uno scrittore sciatto e stropicciato.

Andando a ritroso nelle edizioni passate ho trovato qualche uomo che aveva capito la situazione. Uno di questi è Nicola Lagioia, ricorda lo stile de "Le iene" ma almeno lavato e stirato.

Lagioia
E voi? Quali sono secondo voi gli scrittori o le scrittrici più dandy?