martedì 19 febbraio 2013

Anna non era bella

Fra i miti tragici dell'età moderna, Anna Karenina è senza dubbio uno dei più amati. Una donna dal destino complesso e amaro come quello di Marguerite Gautier/Violetta Valery. Il genio dei grandi narratori ci ha consegnato queste vicende, forse un tempo appartenute alla cronaca, rivestendole di straordinarietà e unicità.
Nel caso della Karenina poi, il cinema ha fatto la sua parte creando un'immagine dell'eroina russa che è quanto di più lontano ci possa essere, rispetto a come l'aveva immaginata e descritta Tolstoj.
Oggi che l'ennesima versione cinematografica vede la sottile ed evanescente Keira Knightley nei panni della "signora Karenina", non possiamo dimenticare la superba bellezza di Greta Garbo, anche lei fu Anna nel 1935. Ebbene, chi ha letto il romanzo non avrà un sussulto ma chi conosce la vicenda solo attraverso i capolavori del cinema proverà una certa meraviglia a questa mia rivelazione: Anna Karenina non era bella. Non era neanche brutta però, l'aggettivo che Tolstoj usa per presentarla è "graziosa".
Una donna piccola e agile, dal corpo piuttosto rotondo, gli occhi grigi e luminosi che sembravano scuri per le soppracciglia folte, una bocca piccola e vermiglia.
Anna era piuttosto un tipo simpatico, con quelle caratteristiche rassicuranti allora apprezzate in Russia - e non solo - come tipiche di una brava madre e moglie. È proprio la normalità della protagonista che rende grande e immortale il romanzo di Tolstoj, perché è qui che sta il concetto fondamentale ovvero che la realtà, anche la più banale, può riservarci esperienze inaspettate. Un uomo elegante, bello, vanesio ed egoista come Vronskij può provare una passione irrefrenabile per una donna comune, Anna, una madre di famiglia - sebbene di rango elevato - come tante. Anna a sua volta, può fare del suo corpo piccolo e tondo una cattedrale di pulsioni erotiche ancora più totalizzanti di come sarebbe accaduto con una donna straordinariamente bella.
Tolstoj voleva "solo" parlarci delle famiglie normali che diventano uniche nelle loro infelicità quotidiane. Il mondo è pieno di donne come Anna Karenina, più coraggiose e sventate di qualsiasi bellissimo Vronskij.

"Egli strinse la piccola mano offertagli e si rallegrò come di una cosa particolare per quella stretta energica con la quale ella scosse ardita e forte la sua mano. Ella uscì col passo svelto che portava con così strana leggerezza il corpo assai pieno".