martedì 12 ottobre 2021

La dama di picche

Anche questa fragranza molto diffusa in Russia ha un nome importante che reca in sé una storia affascinante e strettamente legata alla cultura di quel Paese.

La dama di picche è un racconto di Puškin, il padre nobile della letteratura russa, e la sua trasposizione in forma di opera lirica è di Pëtr I. Čajkovskij su libretto del fratello Modest.
Il racconto originario è del 1834, periodo in cui in tutta Europa si diffonde il Romanticismo, e l’opera del grande poeta e scritture russo è sicuramente uno dei capisaldi di questo stile che coinvolse non solo le lettere ma anche la pittura e successivamente la musica. Del 1890 invece è il debutto del melodramma dei fratelli Čajkovskij che cambiarono il soggetto iniziale per le esigenze della rappresentazione e forse anche per adattarlo ai gusti del loro tempo. Il nucleo delle tematiche principali resta però intatto e la trama dark lo ha reso un classico dei classici come il profumo che porta il suo nome.

Ma veniamo alla storia: siamo nella elegante Pietroburgo della prima metà dell’800 in un club dove altrettanto eleganti e nobili ufficiali si sfidano a carte giocandosi delle fortune. Hermann è uno di questi ma, essendo di origini tedesche e quindi “parsimonioso” e incline all’autocontrollo (almeno secondo il pensiero di allora) guarda con occhi avidi le partite degli amici tenendosi ben lontano dalla tentazione di parteciparvi. Una sera però Tomskij, suo commilitone, gli racconta la storia di sua nonna, un’anziana nobildonna che un tempo era stata una vera bellezza anche lei col vizio del gioco. A Parigi la signora l’aveva combinata grossa e il marito si era rifiutato di pagare i suoi debiti. Aveva dunque chiesto aiuto a un nobile francese appassionato di magia e questi le aveva rivelato una formula di gioco che l’aveva salvata dalla rovina. Dopo aver recuperato il denaro, aveva vissuto fino a quel momento senza mai rivelare a nessun altro il suo segreto, né agli amici né ai famigliari. Solo in un caso, impietosita da un giovane a un passo dalla catastrofe, aveva rivelato la combinazione di tre carte vincenti. La fantasia di Herman allora si accende e la sua ossessione sarà quella di ottenere la formula dalla contessa a tutti i costi. Si servirà per questo della giovane e ingenua Liza, figlioccia e dama di compagnia della contessa. La corteggerà e sedurrà solo al fine di entrare in contatto con la nobildonna e convincerla a consegnarli il sistema vincente. Farà di tutto, in una escalation che va dalle blandizie, alla supplica, alle minacce. In occasione di un confronto piuttosto animato, la “dama di picche” ha un malore e muore. Herman è disperato perché non ha le carte vincenti e Liza è disperata perché capisce di essere stata sedotta e abbandonata. Una notte a Herman appare il fantasma della contessa che gli rivela la combinazione “tre, sette, dama di picche” a patto che egli la usi per assicurarsi una vita onorevole e agiata assieme a Liza. Quest’ultima decide di concedergli un’altra possibilità ma quando lo incontra sul canale in preda a una eccitazione febbrile pronto and andare al tavolo da gioco, capisce che tutto è perduto e si getta nella Neva. Ovviamente Herman verrà punito dal destino, e dal fantasma della contessa, e perderà tutto nell’ultima mano di carte. A questo morirà disperato.
Il profumo Pikovaka dama- Classic è del 2015 e prodotto da Brocard. Appartiene al gruppo dei floreali con una base legnosa. Magnolia e melone con note esperidate per la testa, un cuore di fiori bianchi tra cui mughetto, gelsomino e violetta, muschio e legni nella base. Una composizione apparentemente semplice ma molto magnetica. Conoscendo l’ispirazione sento nei fiori bianchi l’evocazione della giovinezza, della femminilità più dolce e pura ma anche, grazie alla magnolia l’idea della bellezza perduta della contessa. I fiori di magnolia, infatti, sono tanto delicati da freschi quanto insidiosi una volta appassiti. C’è il senso della notte e sì, forse anche della perdita assieme a una sensazione talcata che fa pensare a trine e merletti. Persistente ma sottile, la sua percezione si smorza col freddo e si rinvigorisce quando si entra in un ambiente chiuso molto caldo. Cosa che in Russia, d’inverno, è la norma. La dama di picche ha ispirato anche altri profumieri come Xerjoff nel 2017 il quale però gli ha conferito un’aura un po’ orientaleggiante e Histoires de Parfums con il loro 1890, anno della prima del melodramma, in cui però con le note di cuoio e incenso si aggiunge una nuance maschile e oscura, così anche Herman, alla fine, ha avuto la sua parte.

 

domenica 19 settembre 2021

Il profumo di una pietra - il fiore di malachite

Quando ho scoperto che esisteva un profumo con questo nome, ho deciso di procurarmelo a tutti i costi. “Il fiore di malachite” è una delle fiabe russe a cui sono più affezionata anche perché una sua versione ridotta e semplificata da leggere, analizzare e tradurre faceva parte del programma del mio primo anno di università, quando ancora ero principiante nella lingua russa.

La fiaba in sé contiene tutti gli elementi fondamentali caratteristici di questo tipo di narrazione: l’eroe, la bella, la magia, la ricerca, l’acquisizione dell’abilità, i segreti della terra. In russo il vero titolo è “Kamennyj cvetok” ovvero semplicemente “Il fiore di pietra” e la versione fiabesca è a sua volta derivante dalla tradizione di una leggenda degli Urali. In breve: Danilo è un artigiano che ha imparato il mestiere dal nonno e i suoi lavori di intaglio della pietra suscitano l’ammirazione di tutti, compresa quella della sua fidanzata Katja. 
Danilo però è perennemente alla ricerca della perfezione, così il giovane maestro decide di rubare i segreti della materia all’origine e va alle grandi montagne dove, invocando la Signora della montagna di rame, riesce a entrare nel regno del sottosuolo.

La Signora gli chiede di realizzare per lei un fiore fatto con la pietra delle sue montagne – la malachite appunto – che sia così bello e delicato da sembrare vero. Solo se porterà a compimento questo incarico, lei gli rivelerà tutti i segreti delle pietre e delle rocce. La Signora spera che tenendolo occupato con nuove sfide, potrà fargli dimenticare il mondo degli umani in modo da poterlo tenere con sé per sempre. Dopo varie peripezie, la Signora della montagna, colpita dalle parole di Katja arrivata da lei alla ricerca di Danilo, lascerà i giovani liberi di amarsi e donerà loro i segreti delle pietre.

Una storia che è stata ispirazione per film, cartoni animati, opere d’arte figurativa e nel 2019 anche per un profumo. Малахитовый Цветок - Il fiore di malachite è una creazione di Christian Vermorel per Brocard e fa parte di una linea dedicata alle tradizioni russe. Il ricco design della bottiglia richiama la bellezza opulenta che in Russia viene attribuita a tutto ciò che è prezioso, come le fiabe. La piramide olfattiva è infatti molto ricca ma il principio di fondo è stato quello di associare delle note verdi, che simboleggiano le montagne e il colore della malachite, con quelle floreali di giacinto, mughetto, ylang ylang, iris, rosa, magnolia, gelsomino, fiori d’arancio, eliotropio per raccordare il tutto con vetiver, mirto, cipresso e muschio di quercia fino alla dolcezza della vaniglia, il cuore della Signora che si intenerisce di fronte all’amore. Anche le pietre hanno un profumo e un cuore.

mercoledì 8 settembre 2021

Lili Fantasy - nuova creazione di JhaG



Evocata per tutta l'estate, quando ancora Pear Inc. conquistava la ribalta delle fragranze estive, con un sole leggermente più assopito, arriva la nuova creazione di Juliette has a gun, Lili Fantasy.
Come anticipa il nome, si tratta di un profumo squisitamente femminile e floreale con una base preponderante di tuberosa e gelsomino e note di fondo accordo ambra. Un profumo d'altri tempi insomma reso attuale dalla molecola di ambroxan - quasi onnipresente nella cifra di Romano Ricci - e dalla nota di chewing gum dichiarata in cima alla piramide olfattiva.
Prima di testarlo direttamente avevo letto commenti con giudizi piuttosto tiepidi soprattutto legate alla nota di chewing gum che molti non percepivano. Dipende dal tipo di gomma da masticare però, certo se si pensa alla vecchia "gomma del ponte" sono d'accordo ma qui c'è la gomma ed è quella squisitamente "per ragazze" di colore rosa shocking e con cui si facevano dei palloncini belli tondi, la Big Bubble.
Immaginate la gomma di Lolita nel film di Kubrick o anche in quello di Adrian Lyne e capirete immediatamente. Un prodotto per giovani o per donne che amano sentirsi ancora addosso gli anni da Lolita della propria adolescenza. Piacevole con un certo tocco di nostalgia e leggera morbosità. A me le Big Bubble non sono mai piaciute e oggi come oggi, che dire? Non ho l'età, non ho l'età...

giovedì 2 settembre 2021

Krasnaja Moskva - Mosca rossa

Ne avevo già parlato qui anticipando parte della storia di questo gioiello senza tempo che è Krasnaja Moskva. Aspettavo solo di poterlo sentire di nuovo per rinverdire i ricordi e le sensazioni di un tempo passato ma non del tutto andato.
Il percorso di questa creazione nel mondo dei profumi è un’avventura avvincente di cui è protagonista assoluta. Eroina in un romanzo che leggiamo avidamente e che, quando ci sembra che tutto è perduto, risorge dalle ceneri per riprendere il cammino verso la meta che, in questo caso, è arricchire di fascino ed eleganza chiunque la indossi.


Per me un connubio unico di quei due aspetti che fanno di un’opera un capolavoro e che io chiamo “kitsch and chic”, è popolare senza essere cheap, un miracolo.
Krasnaja Moskva è frutto di studio, competenza, storia, qualità ed è allo stesso tempo un prodotto destinato a tutte le donne ma, aggiungo io, a chi ama i profumi in generale. La leggenda della sua nascita è complessa ma le versioni più accreditate parlano di un antenato che si chiamava “Любимого букета императрицы” [Il bouquet preferito dell’imperatrice] un profumo realizzato per l’imperatrice Marija Fjodorovna, moglie dello zar Alessandro III e madre di Nicola II.
La bottiglia recava sull’etichetta l’immagine dell’imperatrice russa per eccellenza, Caterina II la grande, tuttavia esisteva già un “bouquet dell’imperatrice” prodotto dal 1864 dalla Maison Brocard & Co. e da questo probabilmente deriva 
Krasnaja Moskva.
Nel 1900 il fondatore della Brocard morì e a condurre l’azienda rimase la moglie Charlotte che invitò in Russia il naso Auguste Michel per assumere il ruolo di maestro profumiere lasciato da Henri Brocard.
Dopo la Rivoluzione la fabbrica venne nazionalizzata e cambiò nome in “Новая Заря” [La nuova alba]. La scarsità di materie prime di qualità costrinse la nuova dirigenza a riformulare parzialmente il profumo e ciò avvenne con successo sotto la guida di Polina S. Žemčužinanomen omen in russo žemčužina significa [perla] - che si rivolse direttamente al Partito per far sì che la fabbrica ottenesse l’attenzione che meritava poiché tutte le donne avevano diritto anche al  profumo. La formula definitiva di 
Krasnaja Moskva rimase segreta. Da quel momento per il profumo, ormai sovietico, si aprì una stagione di successi che portò alla premiazione nel 1958 all’Expo di Bruxelles.
Ma dopo tutto questo divagare, di cosa sa Krasnaja Moskva? Mi chiederete voi.
Cercherò di descriverlo: si tratta di un chypre, floreale, ambrato, muschiato con note esperidate. Pare che la composizione conti circa sessanta elementi e non stento a crederlo. Alcune tra le note dichiarate sono: fiori d’arancio, iris, gelsomino, eliotropio, garofano, muschio. Fiori, legni, resine, animalico c’è di tutto ma tenuto insieme armoniosamente come un’orchestra. Dolce e un po’ nostalgico questo profumo è espressione dell’anima russa e ciò che lo rende affascinante è l’atmosfera che è in grado di evocare. Io quando lo sento penso alle serate a teatro, agli incontri ufficiali fra delegazioni, al GUM, ai Berjozka, alle mamme di tanti miei amici che amavano Vivaldi e sognavano Venezia. Iconico come le guglie a cipolla della Cattedrale di San Basilio sulla Piazza Rossa di cui ne ricorda la sagoma nel tappo, 
Krasnaja Moskva è il simbolo del diritto di tutti alla bellezza.

giovedì 19 agosto 2021

Sensuale Tuberosa - Noix de Tubereuse Miller Harris



Quando si parla di Tuberosa vengono in mente profumi dichiaratamente femminili, dolci, sontuosi e dalle connotazioni retrò. Noix de Tubereuse di Miller Harris non si discosta molto da questo quadro ma la scelta della creatrice Lyn Harris di aggiungere una sfumatura verde ed erbacea ha sicuramente ringiovanito l’idea di tuberosa. Il sensuale fiore bianco qui dialoga con la ritrosa Violetta e la timida Mimosa e tutte assieme giocano in un prato di Trifoglio. Ambrato e talcato, floreale e verde note sapientemente miscelate che creano una piacevole e intima sensazione pur non rinunciando a una scia riconoscibile. Un vero piccolo capolavoro datato 2003 che vale la pena avere in collezione.

PS. Dedico questo post al lettore/lettrice dal Portogallo. Se ci sei scrivi nel box dedicato alle comunicazioni, sono curiosa di conoscerti visto che mi leggi sempre.

 English version --------------------------------------------

When it comes to Tuberose it reminds a sweet sumptuous perfume for women with some retrò connotation. Noix de Tuberouse by Miller Harris is not so far from this view but the creator’s choice, Lyn Harris, was to add some green and herbaceous shades so to make the idea of Tuberose younger.
The sensual white flower here dialogues with the reserved Violet and the shy Mimosa and they all play together in a clover meadow. Amber and talc, floral and green wisely blended notes create a pleasant and intimate sensation while not giving up on a recognizable sillage. A little masterpiece dated 2003 that is really worth having in your collection.
 
PS. I dedicate this post to the reader from Portugal. If you are there, write in the communications box. I'm curious to know who you are since you always read me.
 

mercoledì 11 agosto 2021

Vaniglia e fichi


Non ho fatto in tempo a gustare i frutti che maturano a fine agosto e sono arrivata troppo tardi per quelli che sono pronti a luglio. Di certo non andrò a comprarli al supermercato; i fichi vanno mangiati vicino all'albero.
Uno dei frutti simbolo dell'estate, il fico, è protagonista di molte fragranze ormai storiche, classiche: da Philosykos di Diptyque Premier Figuier di L'Artisan Parfumeur.
La mia proposta di oggi è forse meno glamour ma altrettanto importante in termini di qualità e storia: Vaniglia e fichi Eau de Parfum di Spezierie Palazzo Vecchio.
Dimenticate la vaniglia troppo dolce, a volte stucchevole e adolescenziale. Qui questa nota diventa adulta con la freschezza delle foglie e del legno dell'albero di fico, direi che in essa il frutto maturo poi aggiunge una leggera nota salina. Mi piace, mi fa sentire a casa tanto che per far da cornice all'elegante flacone ho scelto le mie pregiate ceramiche di Castelli - Abruzzo.

domenica 18 luglio 2021

Sacreste di Laboratorio olfattivo


Sacreste di Laboratorio olfattivo è una fragranza del 2018 considerata autunnale, io invece la consiglio anche per l'estate. L'incenso è il protagonista assoluto in tutte le sue forme, dalla resina al filo di fumo ma si tratta di sensazioni legate all'incenso liturgico più che ad atmosfere orientali. La creazione è di Luca Maffei che, anche in questo caso, ha saputo conciliare il senso di freschezza con quello di tepore rassicurante. A me ricorda la frescura delle antiche chiese di pietra nelle quali trovare refrigerio dall'afa estiva. Un piccolo capolavoro che crea dipendenza.

---------------------------- English version ------------------------------------

Sacreste by Laboratorio olfattivo is a fragrance released in 2018 considered best suitable in autumn, anyway I recommend it for the summer. Incense is the absolute protagonist in all its forms, from resin to a thin thread of smoke. The sensations is that one related to liturgical incense rather than to oriental atmospheres.
The creation is by Luca Maffei who, as he always does, has been able to reconcile the sense of freshness with a reassuring sense of warmth. It reminds me of the cool air in ancient stone churches where to find refreshment from the summer heat. A small masterpiece that is addictive.

domenica 11 luglio 2021

Musc invisible


Musc invisible, una creazione must have di Juliette has a gun. Uscito nel 2020, è decollato nella primavera del 2021 proprio per le caratteristiche che lo rendono una sorta di skin scent discreto e adatto a tutte le situazioni dando il meglio di sé con l’arrivo del caldo. Un muschio talcato ma con l’apertura floreale del gelsomino sostenuta dal cuore di fiore di cotone. Soave, leggero ma persistente mai invasivo eppure presente, come un amico invisibile.

--------------------English version------------------------

Musc invisible, a must have creation by Juliette has a gun. It was released in 2020 but found its way to our hearts in the spring of 2021 thanks to the characteristics that make it a kind of discreet skin scent suitable in all situations and giving the best with warmer temperatures.
A powdery musk with floral top notes of jasmine supported by the heart of cotton flower. Sweet, light but persistent, never protagonist yet present, like an invisible friend.

domenica 4 luglio 2021

Esprit du Tigre di Heeley

Esprit du Tigre, una fragranza da alcuni definita esotica forse a causa del nome, di sicuro non viene pensata come estiva e invece io la trovo particolarmente energizzante in questo periodo. Non vi vengano in mente sentori animalici o avvolgenti, qui la parte del leone (cioè della tigre) la fa la canfora. Avete presente il balsamo di tigre? Ecco è proprio quello a cui ci si riferisce e, se si considera che fra le note di testa c’è anche la menta, la freschezza è assicurata. Nella piramide olfattiva compariranno anche spezie come il cardamomo e la cannella, il pepe nero e la noce moscata, un po’ di dolcezza arriva dal fondo di vetiver.


Si tratta di un Eau de Parfum ma la durata è media e la persistenza piuttosto timida, la qual cosa potrebbe anche essere un pregio. Non aspettatevi evoluzioni spettacolari nel tempo perché, da questo punto di vista, quello che percepiamo al primo momento è quello che resta. 
Ho provato anche altre fragranze di Heeley, ad esempio: Sel Marin, Rose Aria, Eau Sacrée. Hanno tutti la medesima caratteristica: si rivelano fin dal primo momento e non nascondono sorprese. Quindi se vi piacciono da subito andrete sul sicuro, se non vi piacciono lasciate perdere perché non ci saranno particolari cambiamenti o evoluzioni nel tempo. Eau Sacrée è uno di quelli che ho apprezzato maggiormente perché si tratta di un incenso molto interessante e che io percepisco come freddo. Ha nelle note di testa cisto labdano, olibano, muschio e il risultato è davvero molto gradevole ma si tratta di un estratto (come anche Rose Aria) e si posiziona in una fascia alta di prezzo. Vi garantisco che si possono trovare fragranze altrettanto affascinanti anche spendendo meno.

________________English version______________________

Esprit du Tigre is a fragrance often defined as exotic perhaps due to its name. It’s not considered a summer fragrance, anyway I perceive it particularly energizing in this period of the year.
Do you know tiger balm? This is exactly what it reminds us: camphor. And, if we consider that peppermint is among the top notes, freshness is guaranteed. Spices such as cardamom and cinnamon, black pepper and nutmeg will also appear in the olfactory pyramid, a little sweetness comes from the vetiver base.
Despite being an Eau de Parfum the duration is medium and the persistence rather timid, which could also be an advantage in some cases. Do not expect any particular evolutions over time because, from this point of view, what we perceive at the first moment is what remains on.
I’ve tried other Heeley fragrances: Sel Marin, Rose Aria, Eau Sacrée. They all have the same characteristics, they reveal themselves from the first moment and do not hide any surprises. So, if you like them immediately you will be on the safe side purchasing them. If you don't like them, change your mind. There will be no particular revelations or evolutions over time. Eau Sacrée is one of those I mostly appreciated because it is a very interesting incense and I perceive it as “cool”. It has in the top notes cistus labdanum, olibanum, musk and the result is very pleasant but it is an extract - as well as Rose Aria- so it is positioned in a high price range. I’m sure you could find equally fascinating fragrances even for less.

domenica 20 giugno 2021

Il profumo degli imperi

Karl Schlögel è uno storico tedesco specializzato nella Russia moderna e nei paesi dell’Europa orientale. Come racconta nell’introduzione a questo libro, non è mai stato un conoscitore del mondo dei profumi ma, anche grazie alla consultazione degli archivi Chanel, è stato aiutato in questa ricerca da Karl Lagerfeld al quale il volume è dedicato.

Attraverso le storie e i percorsi di due fragranze di culto per quelli che erano i due poli politici mondiali, Chanel N°5 e Krasnaja Moskva, si ripercorrono le vicende legate a importanti processi creativi che hanno coinvolto diverse realtà a livello economico, culturale e artistico.

Fresco di stampa e di traduzione per Rizzoli, “Il profumo degli imperi” nella versione originale in tedesco ha una copertina più esplicativa di quello che è l’intento di tutto il testo ovvero che c’è sempre stato un trait d’union fra l’Occidente e l’Europa dell’Est e questo legame è rappresentato dalla Francia.

Che nella Russia zarista le classi elevate parlassero correntemente francese come una seconda e, a volte, prima lingua è abbastanza noto. Il più grande romanzo russo (europeo, mondiale direi) "Guerra e pace" inizia in francese. In Italia non ce ne accorgiamo perché viene tutto tradotto ma in lingua originale le parti in francese che riportano i dialoghi fra nobili si alternano a quelle sì più ampie in russo.

A creare questo fortissimo legame culturale era stata l’Imperatrice Caterina II la grande che intratteneva rapporti epistolari con i filosofi illuministi francesi. Fu lei, dopo Pietro I, a dare una inequivocabile direzione europea al suo impero.

Ma tornando ai profumi; anche in questo caso è proprio una creazione ispirata alla figura di Caterina II a dare inizio a questa storia da cui poi si dipartiranno quelle delle fragranze di cui si parla nel libro. Pare infatti che la prima idea in nuce di Chanel N°5 fosse contenuta in “Le Bouquet de l’Impératrice” una fragranza ideata nel 1913 da Ernest Beaux in occasione del trecentesimo anniversario della dinastia Romanov. Dopo la Rivoluzione del 1917, Beaux era però tornato in Francia dove aveva portato con sé la ricetta dell’imperiale bouquet e conosciuto M.lle Coco Chanel. Il resto lo trovate nel libro, non voglio rovinarvi il piacere della scoperta che sarà ancora più ricca di curiosità sul fronte dell’omologo russo “Krasnaja Moskva” [Mosca rossa] di cui spero potervi parlare più avanti in un post dedicato.

sabato 12 giugno 2021

Declinazione di "rosa"

Quest’anno la stagione delle rose non è stata delle migliori; un maggio freddo e piovoso ha ritardato la fioritura che si è trovata nel suo pieno in questo giugno afoso e umido, un clima ottimale per muffe e parassiti. Nei giardini le rose fioriscono, possiamo godere comunque dei loro colori e soprattutto del loro profumo. Ma questo non è un post dedicato al giardinaggio quindi passerò a illustrarvi le mie scelte di oggi dedicate alla regina dei fiori e della profumeria. Si tratta di una declinazione della rosa, facciamo conto di cinque varianti che ho a portata di mano.



Cassandra Rose rouge di Jeanne Arthes: l’idea è quella di una rosa classica, la fragranza è sviluppata intorno al sentore di rosa rossa fresca, nel pieno della fioritura e particolarmente centrata sui petali del fiore. A creare una sensazione che incontri maggiormente il gusto attuale note di testa di ribes nero e bacche selvatiche mentre a sostenere il fondo l’ormai immancabile cedro e la vaniglia. A essere sincera, io non percepisco una gran complessità di questo profumo soprattutto a distanza di tempo. È tuttavia molto piacevole e fresco. Si tratta di un prodotto low cost, facilmente reperibile in Rete ma che è comunque Made in France e l’azienda produttrice è originaria di Grasse. Una discreta qualità credo sia garantita.

L’Eau de rose di Labeau: nome francese ma azienda spagnola con certificazione vegan ok. Per essere un eau de toilette è abbastanza intensa e articolata. Note di bergamotto, mandarino e violetta accompagnano la rosa damascena sostenuta dall’iris, cedro e mate. Fa parte di una collezione che comprende anche Eau de Iris, Eau de Muguet, Eau de Jasmin e Eau de Thè vert. Si trova in Rete, in siti dedicati alla parafarmacia e in catene di prodotti igienici e cosmetici. Un prodotto molto valido e conveniente.

Dange Rose di Blumarine: ho già parlato di questa languida e un po’ oscura rosa di Blumarine qui in MaRoussia Dange-Rose si sale un po’ di prezzo ma non troppo.

Rrose Sélavy di Maria Candida Gentile: qui entriamo nel mondo della profumeria artistica e questa fragranza è un omaggio di MCG alla figura e all’arte di Marcel Duchamp nel suo alter ego en travesti Rrose Sélavy, appunto. Un bouquet di rose potentissimo dall’apertura inebriante, vellutata e persistente. La composizione è dedicata a questo fiore nelle sue varianti più apprezzate nella profumeria di qualità come rosa turca, rosa di maggio, rosa Michelle ed è compresa anche la parte erbacea del gambo di rosa che conferisce una velatura pungente che personalmente apprezzo molto.

Une rose di Edouard Fléchier per Frederic Malle: una fragranza del 2003. Dichiarata come femminile ma che personalmente ritengo sarebbe adatta anche a un uomo in vena di sperimentare. La rosa in questione è veramente dark perché al fiore è associato l’aroma di vinaccioli e persino quello del tartufo (solo un leggerissimo sentore che la rende un po’ amara) ci sono poi il miele e il geranio che danno una leggera sensazione di dolcezza nel "decadimento". Una scelta di nicchia in tutti i sensi.

domenica 6 giugno 2021

Mini taglie mega talento

L'ispirazione di oggi è breve e concisa perché il protagonista della riflessione è l'ideatore di queste fragranze, Luca Maffei. Nell'immagine alcune mini taglie e samples che hanno come comune denominatore il naso che le ha create.
Ciò che mi piace è la cifra stilistica di Maffei che lo rende riconoscibile a prescindere dalla fascia a cui appartiene il profumo da lui realizzato. Si va dalla nicchia di 1001 Nobile al recentissimo Volata di Acca Kappa, dalle realizzazioni per Jacques Fath al più economico Marijane di Alyssa Ashley senza perdere la cura dei dettagli e soprattutto una certa nota distintiva.


In cosa consiste questo tratto che rende Maffei riconoscibile non lo saprei dire, non essendo io un'esperta ma solo un'appassionata di profumi. Quello che è sicuro è che avverto una specie di introduzione, un secondo proprio, che letteralmente risveglia il senso dell'olfatto, apre le narici (perdonate l'immagine un po' grossier) e permette di percepire la fragranza con maggiore intensità. Luca Maffei collabora con molte maison italiane e internazionali, credo che a tutte dedichi la stessa attenzione e anche se aspiro a collezionare tutte le sue creazioni per Laboratorio olfattivo, ad esempio, potrete provare la sua magia anche con i nuovi profumi di Pupa. Un vero esempio di pop and chic.