domenica 31 gennaio 2021

Adios Pampamia, un gaucho gentile

Un acquisto d’impulso che mi ha lasciata davvero soddisfatta. Incuriosita dalle tonalità cromatiche del flacone e del tappo che coniuga l’idea del cuoio al femminile, l’ho provato e subito deciso di comprarlo, dato anche il prezzo molto conveniente.

Adios Pampamia di La Martina è una fragranza uscita nel 2011 ma l’ho scoperta solo adesso, d’altronde non si può stare sempre sul pezzo. È un eau de toilette abbastanza persistente dichiarato fra le fragranze del gruppo floreale anche se, secondo me, le note legnose e di frutta secca sono quelle che la identificano.
In particolare la nocciola la fa da padrona e, pur essendo fra le note di testa, il suo profumo non vi abbandonerà anche nello sviluppo della fragranza a distanza di tempo.
Il cuore costituito da iris, incenso e fresia donano la dolcezza dei fiori, i legni, l’ambra e la vaniglia, note di fondo, danno corpo e resistenza.
Personalmente ritengo che non sia la parte floreale a renderlo riconoscibile, sono invece i legni e soprattutto la nocciola. 
Ne esiste anche una versione maschile dalle note più erbacee e terrose. Per entrambi si può parlare di unisex a seconda dei gusti, delle stagioni e del momento della giornata in cui si indossano. La versione “Mujer” è più calda e rassicurante, la versione  “Hombre” è più energica ma sempre con dolcezza. 
Di sicuro entrambi evocano il rapimento che si prova di fronte a erbosi spazi immensi.

domenica 24 gennaio 2021

Il profumo che piove su le tamerici...

La situazione di questi ultimi dodici mesi mi ha sballato completamente la percezione dell’alternarsi delle stagioni e mi sembra di vivere in un lungo inverno da chissà quanto. La primavera del 2020 è stata bellissima ma, nel migliore dei casi, abbiamo potuto goderne solo affacciandoci al balcone o camminando su e giù per le terrazze delle nostre città. L’estate, breve e piena di ansia, non ce la siamo goduta ed eccoci di nuovo qua, dentro un inverno che ingrigisce la pelle e i pensieri. L’olfatto può aiutarci in una fuga in avanti verso spazi aperti e se, come me, amate il mare ma soprattutto la vegetazione vicina al mare ecco dei suggerimenti che fanno per voi.




Sono tutte fragranze de Il Profvmo, un’azienda che mi piace molto e di cui possiedo diversi profumi e campioni.
Quando si parla di mare è automatico pensare all’accordo salato, molto in voga negli ultimi tempi per le profumazioni estive e raffinata alternativa agli agrumati.
Pioggia salata mi ricorda “La pioggia nel pineto” , l’ispirazione del profumiere è nata dall’idea di una goccia di pioggia (in una località di mare probabilmente) che prima di raggiungere la nostra pelle e i nostri volti silvani, attraversa la vegetazione, le chiome, i fiori, i rami e a questi ruba una sfumatura di freschezza e di verde.
Aria di mare è più floreale e le note di tiaré gli conferiscono un tocco esotico.
Lysander, pur essendo dedicato alla figura del dandy, non implica necessariamente che lo indossi un uomo. Speziato ma anche fresco grazie alla menta acquatica, è una bella immagine olfattiva di primavera al mare.
Cortigiana mi aveva disorientato proprio per il nome. Immaginavo atmosfere orientali, velluti, sentori di caffè e liquori invece il cuore di mandorla e vaniglia è reso più fresco da un sentore di erba tagliata e di vegetazione selvatica.
Questo quartetto è come un poker d’assi e secondo me si potrebbe anche sperimentarli combinati due per volta. Sono fragranze che evocano la rinascita della natura ma non sono necessariamente da indossare solo nelle stagioni calde, anzi già adesso solo ad avvicinarli sento che… “Piove su le tamerici salmastre ed arse”.

sabato 16 gennaio 2021

Another Oud - sensazione vellutata


Una fragranza lanciata nel 2015 e che si è conquistata un posto di rigore nella gamma degli eau de parfum di Juliette has a gun, il brand di Romano Ricci che potremmo definire figlio d'arte in quanto nipote della stilista Nina e di Robert, il creatore dell'iconico L'air du temps.
I flaconi riconoscibili ovunque per la loro linea minimal e i nomi spesso ironici ed evocativi racchiudono sperimentazioni olfattive che nel tempo hanno incontrato il favore del grande pubblico, pur rimanendo di nicchia.
In questo caso la nota dell'oud la fa da padrone pur essendo l'intento della creazione di renderlo alternativo all'ormai quasi onnipresente pregiata resina orientale (nei prodotti più economici semplicemente ricreata in laboratorio).
Le note di testa racchiudono bergamotto e lampone mentre il cuore è appunto ad appannaggio dell'agarwood, chiudono ambroxan e muschio.
Pur essendo dichiarato come unisex, lo trovo molto femminile, vellutato e intenso ma forse dipende da come sviluppa sulla mia pelle. Ciò non toglie che un uomo non possa aver voglia di sperimentare. Ormai molte fragranze sono diventate “scambiabili” ed è un bene. Adatto alla stagione fredda, da usare con parsimonia in quella calda... ma non è detto che...

domenica 10 gennaio 2021

Aqaba classic e il profumo delle feste

Se avete appena smontato l’albero di Natale e dichiarato di essere ufficialmente a dieta, state già provando nostalgia per il caldo profumo di arance, cannella, canditi e caminetto acceso di questo periodo appena trascorso. Aqaba classic di Miriam Marani è il profumo che fa per voi e che con la sua piramide olfattiva ricca di note speziate potrà accompagnarvi in questa seconda parte dell’inverno.

Sullo sfondo un'opera di Otto Kinder

La fragranza, creata nel 1998 da Thierry Wasser, è ormai considerata un classico nel panorama degli orientali speziati ma allo stesso tempo ne rappresenta una declinazione moderna e frizzante. In apertura troviamo un’esplosione di cannella e cardamomo alleggeriti dalla rosa bulgara, nel cuore chiodi di garofano per poi chiudere con olibano, pesca, incenso e note di legni che regalano un finale asciutto.
Il flacone è un piccolo capolavoro di design ed evoca le architetture del Medio Oriente, il colore del profumo è di un aranciato succoso che soddisfa anche l’occhio. L’azienda produttrice è statunitense e offre una gamma di altre fragranze non sempre facilmente reperibili al dettaglio in Italia. Consigliato anche Aqaba man che può essere considerato unisex se si è alla ricerca di una sensazione meno morbida e più incisiva grazie alle note di testa agrumate, il cuore verde e il fondo con cuoio, legni e un “sorso” di cognac.

martedì 5 gennaio 2021

Palo santo al rum

Sempre in vena di spiritualità e fragranze che aiutino l'introspezione e diano un senso di pace, ecco un'altra alla quale faccio fatica a rinunciare in questi giorni:
Palo Santo di Carner - Barcelona.


Negli ultimi tempi la Spagna sta lavorando molto bene sulla promozione dei suoi produttori e Carner, pur essendo già una casa affermata, sta entrando sul mercato italiano con un certo successo (per le proporzioni della profumeria artistica o di nicchia). Distribuita dall'italiana Nobile 1942, Carner propone fragranze ricercate e allo stesso tempo in grado di soddisfare i sensi di chi non è abituato a sensazioni olfattive molto particolari.
Ma veniamo al nostro Palo Santo. Si tratta di una fragranza unisex creata nel 2015 da Shyamala Maisondieu che per Carner ha realizzato anche Besos e Costarela.
In un primo momento si viene investiti dal tepore del rum, dichiarato fra le note di testa, che non appare troppo dolce grazie all'artemisia.
La prima sensazione che ho avuto infatti è stata "liquorosa" ma bisogna dare al profumo il tempo di sviluppare e adattarsi alla nostra pelle e anche all'ambiente che ci circonda.
Come dice la mia profumiera di fiducia, Gianna: "parlando di profumeria artistica, non bisogna dimenticarsi di un fattore importantissimo, il tempo".
Per Palo Santo il tempo è fondamentale, le note di latte e di legno di guajaco arrivano anche dopo mezz'ora dal primo spruzzo e, come mi è successo la prima volta che l'ho provato - di pomeriggio, solo alla sera si cominciano a percepire la vaniglia, il vetiver e il sandalo che ci possono accompagnare perfino durante la notte.
Anche in questo caso direi che si tratta di una rassicurante e calda presenza.
Consigliato a chi ama i regali che può farci il tempo.

sabato 2 gennaio 2021

Anime sante e Finisterre

Completo, per ora, il discorso sulle creazioni di Maria Candida Gentile di cui ho potuto apprezzare l'originalità. Oggi i protagonisti sono due profumi veramente particolari che non conoscono mezze misure.
Il primo, e anche quello che preferisco (solo mio gusto personale) è Finisterre, una fragranza dedicata al Cammino di Santiago di Compostela, il luogo ai confini del mondo verso cui si può decidere di proseguire il percorso per bagnarsi nell'Oceano. Ovviamente si tratta di un accordo marino che ha nel cuore elicriso e pino e nelle note di fondo ambra grigia e sandalo. Basta uno spruzzo per essere davvero trasportati ai confini della terra, io in particolare adoro la "secchezza assolata" dell'elicriso e quindi ne sono rimasta totalmente affascinata.
Sempre in "odore di santità" è Anime sante. Questa volta l'incenso la fa da padrone ma in una veste molto fresca e dolce, non è l'incenso che brucia - per intenderci - piuttosto l'odore delle chiese e delle cere con cui si curano i legni dei banchi e dei confessionali. Ad aprire una sensazione che potrebbe essere un po' claustrofobica c'è il frangipane nelle note di testa e il latte di mandorla nelle note di cuore insieme al melone. Legno di sequoia e benzoino danno corpo e persistenza.
Entrambi i profumi non sono da indossare per sedurre, nel senso di condurre a sé, ma per indurre sensazioni in chi li sceglie. Dopo il primo impatto molto caratteristico, si fondono con la nostra pelle e sembra quasi ci parlino e ci cantino delle antiche filastrocche che producono un senso di calma e tranquillità, di beatitudine insomma. Sono fragranze che non ci faranno sentire mai soli.