domenica 20 giugno 2021

Il profumo degli imperi

Karl Schlögel è uno storico tedesco specializzato nella Russia moderna e nei paesi dell’Europa orientale. Come racconta nell’introduzione a questo libro, non è mai stato un conoscitore del mondo dei profumi ma, anche grazie alla consultazione degli archivi Chanel, è stato aiutato in questa ricerca da Karl Lagerfeld al quale il volume è dedicato.

Attraverso le storie e i percorsi di due fragranze di culto per quelli che erano i due poli politici mondiali, Chanel N°5 e Krasnaja Moskva, si ripercorrono le vicende legate a importanti processi creativi che hanno coinvolto diverse realtà a livello economico, culturale e artistico.

Fresco di stampa e di traduzione per Rizzoli, “Il profumo degli imperi” nella versione originale in tedesco ha una copertina più esplicativa di quello che è l’intento di tutto il testo ovvero che c’è sempre stato un trait d’union fra l’Occidente e l’Europa dell’Est e questo legame è rappresentato dalla Francia.

Che nella Russia zarista le classi elevate parlassero correntemente francese come una seconda e, a volte, prima lingua è abbastanza noto. Il più grande romanzo russo (europeo, mondiale direi) "Guerra e pace" inizia in francese. In Italia non ce ne accorgiamo perché viene tutto tradotto ma in lingua originale le parti in francese che riportano i dialoghi fra nobili si alternano a quelle sì più ampie in russo.

A creare questo fortissimo legame culturale era stata l’Imperatrice Caterina II la grande che intratteneva rapporti epistolari con i filosofi illuministi francesi. Fu lei, dopo Pietro I, a dare una inequivocabile direzione europea al suo impero.

Ma tornando ai profumi; anche in questo caso è proprio una creazione ispirata alla figura di Caterina II a dare inizio a questa storia da cui poi si dipartiranno quelle delle fragranze di cui si parla nel libro. Pare infatti che la prima idea in nuce di Chanel N°5 fosse contenuta in “Le Bouquet de l’Impératrice” una fragranza ideata nel 1913 da Ernest Beaux in occasione del trecentesimo anniversario della dinastia Romanov. Dopo la Rivoluzione del 1917, Beaux era però tornato in Francia dove aveva portato con sé la ricetta dell’imperiale bouquet e conosciuto M.lle Coco Chanel. Il resto lo trovate nel libro, non voglio rovinarvi il piacere della scoperta che sarà ancora più ricca di curiosità sul fronte dell’omologo russo “Krasnaja Moskva” [Mosca rossa] di cui spero potervi parlare più avanti in un post dedicato.

sabato 12 giugno 2021

Declinazione di "rosa"

Quest’anno la stagione delle rose non è stata delle migliori; un maggio freddo e piovoso ha ritardato la fioritura che si è trovata nel suo pieno in questo giugno afoso e umido, un clima ottimale per muffe e parassiti. Nei giardini le rose fioriscono, possiamo godere comunque dei loro colori e soprattutto del loro profumo. Ma questo non è un post dedicato al giardinaggio quindi passerò a illustrarvi le mie scelte di oggi dedicate alla regina dei fiori e della profumeria. Si tratta di una declinazione della rosa, facciamo conto di cinque varianti che ho a portata di mano.



Cassandra Rose rouge di Jeanne Arthes: l’idea è quella di una rosa classica, la fragranza è sviluppata intorno al sentore di rosa rossa fresca, nel pieno della fioritura e particolarmente centrata sui petali del fiore. A creare una sensazione che incontri maggiormente il gusto attuale note di testa di ribes nero e bacche selvatiche mentre a sostenere il fondo l’ormai immancabile cedro e la vaniglia. A essere sincera, io non percepisco una gran complessità di questo profumo soprattutto a distanza di tempo. È tuttavia molto piacevole e fresco. Si tratta di un prodotto low cost, facilmente reperibile in Rete ma che è comunque Made in France e l’azienda produttrice è originaria di Grasse. Una discreta qualità credo sia garantita.

L’Eau de rose di Labeau: nome francese ma azienda spagnola con certificazione vegan ok. Per essere un eau de toilette è abbastanza intensa e articolata. Note di bergamotto, mandarino e violetta accompagnano la rosa damascena sostenuta dall’iris, cedro e mate. Fa parte di una collezione che comprende anche Eau de Iris, Eau de Muguet, Eau de Jasmin e Eau de Thè vert. Si trova in Rete, in siti dedicati alla parafarmacia e in catene di prodotti igienici e cosmetici. Un prodotto molto valido e conveniente.

Dange Rose di Blumarine: ho già parlato di questa languida e un po’ oscura rosa di Blumarine qui in MaRoussia Dange-Rose si sale un po’ di prezzo ma non troppo.

Rrose Sélavy di Maria Candida Gentile: qui entriamo nel mondo della profumeria artistica e questa fragranza è un omaggio di MCG alla figura e all’arte di Marcel Duchamp nel suo alter ego en travesti Rrose Sélavy, appunto. Un bouquet di rose potentissimo dall’apertura inebriante, vellutata e persistente. La composizione è dedicata a questo fiore nelle sue varianti più apprezzate nella profumeria di qualità come rosa turca, rosa di maggio, rosa Michelle ed è compresa anche la parte erbacea del gambo di rosa che conferisce una velatura pungente che personalmente apprezzo molto.

Une rose di Edouard Fléchier per Frederic Malle: una fragranza del 2003. Dichiarata come femminile ma che personalmente ritengo sarebbe adatta anche a un uomo in vena di sperimentare. La rosa in questione è veramente dark perché al fiore è associato l’aroma di vinaccioli e persino quello del tartufo (solo un leggerissimo sentore che la rende un po’ amara) ci sono poi il miele e il geranio che danno una leggera sensazione di dolcezza nel "decadimento". Una scelta di nicchia in tutti i sensi.

domenica 6 giugno 2021

Mini taglie mega talento

L'ispirazione di oggi è breve e concisa perché il protagonista della riflessione è l'ideatore di queste fragranze, Luca Maffei. Nell'immagine alcune mini taglie e samples che hanno come comune denominatore il naso che le ha create.
Ciò che mi piace è la cifra stilistica di Maffei che lo rende riconoscibile a prescindere dalla fascia a cui appartiene il profumo da lui realizzato. Si va dalla nicchia di 1001 Nobile al recentissimo Volata di Acca Kappa, dalle realizzazioni per Jacques Fath al più economico Marijane di Alyssa Ashley senza perdere la cura dei dettagli e soprattutto una certa nota distintiva.


In cosa consiste questo tratto che rende Maffei riconoscibile non lo saprei dire, non essendo io un'esperta ma solo un'appassionata di profumi. Quello che è sicuro è che avverto una specie di introduzione, un secondo proprio, che letteralmente risveglia il senso dell'olfatto, apre le narici (perdonate l'immagine un po' grossier) e permette di percepire la fragranza con maggiore intensità. Luca Maffei collabora con molte maison italiane e internazionali, credo che a tutte dedichi la stessa attenzione e anche se aspiro a collezionare tutte le sue creazioni per Laboratorio olfattivo, ad esempio, potrete provare la sua magia anche con i nuovi profumi di Pupa. Un vero esempio di pop and chic.