martedì 31 maggio 2011

Accessori regali

A riprova che non bisogna essere per forza giovani e snelle per lanciare delle mode, ecco il nuovo trend negli accessori per signora: la borsa della regina Elisabetta II da lei indossata per il Royal wedding sta diventando un vero oggetto di culto, le richieste sono aumentate del 60% dopo il matrimonio di William e Kate.
Launer London è il fornitore della casa reale in tema di borse e accessori e il modello color panna indossato dalla regale nonna è diventato un must.
Le borse Launer sono molto sobrie ed eleganti con un tocco di classe e "last but not least" non hanno i prezzi stratosferici di tante griffe francesi e italiane.
Che stia finendo l'era dell'ostentazione a favore di un più "nobile understatement"?

http://www.launer.com/

giovedì 26 maggio 2011

Olio di gomito

I gomiti sono una parte del corpo spesso dimenticata e invece la pelle in quelle zone è molto delicata e soggetta a screpolature e ispessimenti.
Se non trattati con cura, i gomiti potrebbero diventare un vero "tallone d'Achille" per la vostra bellezza.
Capita a volte di incontrare signore apparentemente molto curate ma quando, come ad esempio in autobus, ci si scontra con un loro gomito ci sembra di aver avuto un contatto con una grattugia. Il consiglio migliore per la cura dei gomiti è di non dimenticarvene. Applicate quotidianamente la stessa crema che usate per il viso e - in casi estremi - usate le creme o il balsamo per le mani "con formula norvegese".
Il gomito "pungente" è davvero una nota dolente per l'eleganza, anche perché "aggancia" i tessuti più leggeri creando non poco imbarazzo.

lunedì 23 maggio 2011

Mani libere

La borsa deve essere una preziosa compagna delle vostre giornate e non una zavorra. Quindi bisogna cercare il tipo che più si adatta all'occasione e che sappiamo di poter gestire al meglio. Partiamo da alcuni punti fermi:
1 - anche la borsa deve essere proporzionata alla nostra fisicità, una donna bassa non può portare una grande sacca che normalmente dovrebbe arrivare a sfiorare il punto vita ma che, nel suo caso, arriverebbe sotto i fianchi.
2 - Dopo i 30 anni gli zainetti sono aboliti, con buona pace dei designer.
3- Le borse son cose da donne, evitiamo bambine e adolescenti con piccole Vuitton.

Detto ciò, la quasi scomparsa della tracolla ha aumentato le difficoltà per chi non era già molto disinvolta. Molti dei modelli più belli oggi si portano a braccio e ciò comporta una ridotta manualità. Ci sono però dei trucchi per poter ovviare a tali inconvenienti. Uno di questi è trovare un manico abbastanza largo da poter essere calzato momentaneamente sulla spalla, quando siete al bancomat per esempio sarebbe bene avere entrambe le mani libere.
Il problema di queste bellissime borse è che sono una rilettura di grandi miti del passato, come la Kelly, ma quelli erano tempi in cui le donne non dovevano dividersi tra mille impegni quotidiani e poi - generalmente - si trattava di donne che non dovevano "tirare fuori il portafoglio".
A causa di questo revival si vedono scene bizzarre come borse poggiate a un braccio rigido a novanta gradi con l'avambraccio, oppure il braccio schiacciato all'avambraccio come foste appena uscite dal prelievo del sangue e aveste ancora l'ovatta da tenere premuta.
Come sempre, esiste un giusto mezzo. Se potete, usate la borsa a braccio per le occasioni e per la routine quotidiana optate per una forma a mezzaluna da poter indossare sulla spalla.

venerdì 20 maggio 2011

Ovidio la sapeva lunga

Lo diceva anche Ovidio in Ars Amandi che le donne mai dovrebbero rivelare, agli occhi di un uomo, i trucchi e gli stratagemmi che contribuiscono alla loro bellezza.
Di conseguenza, sono sempre stata contraria ai saloni di parrucchiere che servono sia uomini sia donne. Per nessun motivo al mondo bisognerebbe apparire agli occhi maschili con la tintura, le cartine di alluminio, i bigodini della permanente in testa.
Mentre la pelle della fronte è arrossata dal "mogano" in posa e l'eye-liner vi sta colando a causa di un risciacquo troppo energico, un signore che aspetta il suo turno vi scruta attraverso lo specchio e pensa: "Le donne sono un'accozzaglia di finzioni".
Non vi venga in mente inoltre di farvi vedere in casa dal vostro partner con la crema depilatoria spalmata sotto il naso o mentre vi fate la pedicure.
Se volete fare della "toletta" un gioco erotico, che sia una finta toletta: al massimo potete rivelarvi allo sguardo di lui solo quando vi mettete la crema idratante sulle braccia e sulle gambe già perfettamente depilate. Per tutto il resto, chiudetevi in bagno. Nessuna intimità giustifica la caduta del velo di mistero che deve avvolgere il miracolo della bellezza femminile.

giovedì 19 maggio 2011

Belli dentro

Trovare in commercio una gonna, un abito o una giacca foderate è sempre più difficile.
Ciò che un tempo era considerato parte integrante, fondamentale di una confezione anche economica, è adesso un lusso, un "plus".
Da quando le grandi catene si sono messe a distribuire capi "firmati", la qualità è sempre più scadente e di sicuro il primo passaggio sul quale si va a risparmiare è la fodera.
Le più giovani di voi neanche sapranno cosa sia la "fodera", forse non l'avrete neanche mai vista su un capo che "... è così carino" esternamente ma così sciatto, incompleto e con una pessima vestibilità visto al rovescio.
La fodera è quel rivestimento interno di un capo che permette a questo di scivolare sul corpo con grazia, senza evidenziare imperfezioni né mostrare i segni della lingerie, inoltre lascia che la stoffa mantenga la piega definita nel modello.
Esistono di vari tessuti: raso, seta, viscosa per i capi femminili e lana, cotone, lana pettinata per i capi maschili o per cappotti e abbigliamento invernale.
La fodera è generalmente in tinta unita quando è di raso e fantasia nel caso più classico di lana e cotone quando si usa per cappotti, trench e soprabiti.
Con la fodera la gonna estiva non si incollerà alle vostre natiche sudate, né prenderà la forma delle ginocchia. Non sembrerete un salame con le pieghe ma i vostri capi avranno sempre un aspetto fresco ed elegante per tutta la giornata.
Quando acquistate qualcosa di importante (ma anche, no) guardate il capo con attenzione e controllate che abbia la fodera e come sono realizzate le rifiniture interne: non devono esserci "bitorzoli" di stoffa in eccesso ripiegati e cuciti in maniera maldestra né fili penzolanti.
L'eleganza comincia dall'interno.

Illustrazione di René Gruau

mercoledì 18 maggio 2011

Il graffio della moda

Le unghie lunghe sono considerate un motivo di appeal e, nel passato, più lunghe erano più significava che il "titolare" delle suddette unghie era ricco.
In Cina infatti le unghie erano considerate uno status symbol - prevalentemente maschile - perché voleva dire che non si aveva necessità di fare lavori manuali.
Ancora oggi molti si chiedono perché alcuni uomini delle nostre comunità cinesi abbiano la tendenza a portare le unghie un po' più lunghe di come sono abituati gli occidentali: è una questione di status.
Avere unghie troppo lunghe (cosa che di solito si ottiene con l'impiego di unghie artificiali) tuttavia impedisce tanti movimenti nella quotidianità e la moda della nail art e delle false nails ha reso tante lavoratrici e casalinghe sempre più maldestre.
La vita è già tanto difficile, perché renderla impossibile? Avete mai provato a raccogliere un foglio di carta o un oggetto di piccole dimensioni con le vostre elaboratissime e lunghissime unghie finte?
Diciamolo: si vedono scene veramente ridicole.
La salute delle mani e delle unghie significa principalmente farle respirare, si tratta di parti del corpo vive - sono infatti costituite da cheratina - e hanno bisogno di ossigenarsi, in più attraverso le unghie il nostro corpo smaltisce sostanze in eccesso. Immaginate di portare sempre una cuffia di plastica in testa. Che fine farebbero i vostri capelli?
Le unghie artificiali rappresentano inoltre un terreno di coltura per batteri e funghi e richiedono un'attenta cura e pulizia (come le unghie naturali d'altronde). Meglio dunque un uso moderato e non quotidiano, pena infezioni e malattie. Vanno bene per un'occasione, una festa, una serata ma farne una consuetudine è molto rischioso. Con i kit fai-da-te poi si combinano dei veri disastri.
Un ultima cosa, le donne americane sono state le pioniere delle lunghe unghie artificiali e sapete perché? Era una moda lanciata dalle attrici porno. In questo modo la casalinga "tradita" pensava di riconquistare il marito.
Prossimamente parleremo di smalto e della vera french manicure.

martedì 17 maggio 2011

Un posto al sole

Sarò sincera: dirvi che prendere troppo sole o fare troppe lampade fa male non vi farà desistere dalla Tan-mania (mania dell'abbronzatura). Se tutti smettessero di fare cose dannose per se stessi e per gli altri, beh, forse staremmo vivendo su un altro pianeta.
L'unico argomento che possa far cambiare idea a un appassionato/a del look è convincerlo che una certa cosa è brutta, fuori moda, "grezzissima..."
L'abbronzatura è diventata una questione di look solo da poco tempo, se pensiamo in termini storici.
Ancora agli inizi del XX secolo, le signore non prendevano il sole e riparavano il volto e la testa con un "parasole" ovvero l'ombrellino di pizzo e merletto che ancora oggi vi spacciano per souvenir di Venezia - rigorosamente Made in China.
Questo perché l'essere abbronzati, ovvero avere la pelle riarsa dal sole, significava essere poveri e quindi costretti a lavorare all'aria aperta.
Il sole faceva invecchiare, ben lo sapevano le signore che vedevano le contadine già piene di rughe a vent'anni.
Poi arrivò Coco Chanel che introdusse un nuovo stile di vita per la donna più comodo e che le permettesse di muoversi agilmente e andare dove voleva, anche al mare, anche a fare sport all'aria aperta. L'abbronzatura come la intendeva Chanel era un colorito dorato e sano dovuto a una vita dinamica e attiva.
In Italia abbiamo avuto tempi duri e quindi ci si è preoccupati ben poco del colorito della pelle - a meno che non fosse sintomo di malattie in corso. Con la seconda guerra mondiale arrivarono gli Americani e il culto degli USA a tutti i costi. Abbiamo avidamente accolto la musica, i jeans, i balli e anche la "California".
Sì, perché dopo un po' di tempo (tra gli anni '60 e '70) ha fatto capolino la Barbie, in particolare il modello "Barbie Malibu". La biondissima e abbronzata fanciulla californiana diventò un'icona di bellezza almeno quanto lo era stata Marilyn Monroe.
A quei tempi somigliare agli americani significava essere un po' come loro: vincenti.
A quel punto gli italiani ricchi si convertirono all'abbronzatura e le signore diventarono tutte bionde.
La moda poi, si sa, passa dall'elite al main stream. Anche le donne della classe media vollero diventare bionde e abbronzate, solo che invece di prendere il sole a Saint Tropez, lo prendevano a Sabaudia.
Poi la moda dell'abbronzatura giunse fino agli strati più poveri e allora anche la "sora Lella" decise che doveva essere bionda e abbronzata, solo che lei il sole al massimo poteva prenderlo la domenica a Ostia e per farsi bionda non poteva che ricorrere all'acqua ossigenata.
Ecco che il modello "Barbie Malibu" diventa una cosa "da poveri".
L'abbronzatura molto carica è un segno distintivo del "vorrei ma non posso" cioè: "non posso permettermi vacanze al mare, alle terme, in montagna ma voglio farlo credere agli altri".
Rassegnatevi: il color "biscotto Plasmon" in autunno e inverno è veramente "cheap" e fa risaltare tantissimo le rughe ed evidenzia le imperfezioni della pelle del viso e corpo.
Ora, anche gli americani si sono resi conto di quanto sia ridicola l'abbronzatura perenne con tutta la way of life californiana (bermuda maschili comprese).

Vita bassa

Il jeans ha rappresentato una vera rivoluzione nelle nostre vite, ormai da generazioni.
Da tela ruvida e robusta per i calzoni dei lavoratori portuali, ai costosi pantaloni griffati di oggi.
Declinato in tutte le gradazioni di colore e possibili sfumature del blu, stretch, largo, a vita alta e il tremendo "vita bassa".
Ne parlava Alberto Arbasino in un suo libro del 2008 intitolato proprio "La vita bassa".
Vi riporto la quarta di copertina: "E se la "vita bassa", per i prossimi Lévi- Strauss, diventasse un Segno antropologico tribale ed elettorale non solo giovanile, in un Musée de l'Homme con foto di addomi e posteriori aborigeni di fronte e profilo?"
Cercate di immaginarvi in questa galleria di varia umanità. Individui di tutte le età accomunati dall'uso di un calzone a "vita bassa": adolescenti e signore di mezza età, giovanotti in forma e senza forma, alti e bassi, magri e rotondi.
Ombelichi che faticano a occhieggiare dai rotoli di ciccia, mutande al vento e peggio ancora quella peluria maschile o femminile che affiora lì, dove cominciano le natiche.
Rassegnatevi! La "vita bassa" non slancia, non fa sembrare più giovani o più magre, non è comoda e ormai non è neanche più di moda.
Pochissime figure possono permettersi il jeans a vita bassa, sempre che l'uso di questo taglio possa considerarsi un privilegio della natura. Ad ogni modo, anche chi potrebbe indossare la vita bassa senza far fuoriuscire carne e pelle avvizzita, non acquisisce chissà quale caratteristica attrattiva.
Possiamo tollerare la "vita bassa" negli adolescenti - a prescindere da quanto vestano male - proprio per il loro bisogno di sentirsi parte di un gruppo, di una tribù.
Dopo i vent'anni però, non dovremmo più avere bisogno di un "Tag" che ci faccia sentire uguali e conformi, all'interno della "tribù del ventre strizzato".



Let the party started

Vorrei iniziare questa nuova avventura dandovi il benvenuto, è doveroso.
Vivere con stile non è facile quando si è continuamente condizionati da tendenze moda che - pur in certe bizzarrie - ci rendono omologati.
La moda è bella quando dura poco: una stagione, un anno, un mese anche. Poi però passa, deve passare, la moda è effimera, nata per i ricchi che possono permettersi un cambio armadio a ogni sua volubile onda.
Quindi, se non avete consistenti disponibilità economiche, dimenticatevi di poter essere al passo coi tempi dettati dalla moda.
Tuttavia non c'è da scoraggiarsi perché esiste LO STILE!
Lo stile è vivo, duraturo e - soprattutto - si rivela nei particolari.
Let the party started!