martedì 17 maggio 2011

Un posto al sole

Sarò sincera: dirvi che prendere troppo sole o fare troppe lampade fa male non vi farà desistere dalla Tan-mania (mania dell'abbronzatura). Se tutti smettessero di fare cose dannose per se stessi e per gli altri, beh, forse staremmo vivendo su un altro pianeta.
L'unico argomento che possa far cambiare idea a un appassionato/a del look è convincerlo che una certa cosa è brutta, fuori moda, "grezzissima..."
L'abbronzatura è diventata una questione di look solo da poco tempo, se pensiamo in termini storici.
Ancora agli inizi del XX secolo, le signore non prendevano il sole e riparavano il volto e la testa con un "parasole" ovvero l'ombrellino di pizzo e merletto che ancora oggi vi spacciano per souvenir di Venezia - rigorosamente Made in China.
Questo perché l'essere abbronzati, ovvero avere la pelle riarsa dal sole, significava essere poveri e quindi costretti a lavorare all'aria aperta.
Il sole faceva invecchiare, ben lo sapevano le signore che vedevano le contadine già piene di rughe a vent'anni.
Poi arrivò Coco Chanel che introdusse un nuovo stile di vita per la donna più comodo e che le permettesse di muoversi agilmente e andare dove voleva, anche al mare, anche a fare sport all'aria aperta. L'abbronzatura come la intendeva Chanel era un colorito dorato e sano dovuto a una vita dinamica e attiva.
In Italia abbiamo avuto tempi duri e quindi ci si è preoccupati ben poco del colorito della pelle - a meno che non fosse sintomo di malattie in corso. Con la seconda guerra mondiale arrivarono gli Americani e il culto degli USA a tutti i costi. Abbiamo avidamente accolto la musica, i jeans, i balli e anche la "California".
Sì, perché dopo un po' di tempo (tra gli anni '60 e '70) ha fatto capolino la Barbie, in particolare il modello "Barbie Malibu". La biondissima e abbronzata fanciulla californiana diventò un'icona di bellezza almeno quanto lo era stata Marilyn Monroe.
A quei tempi somigliare agli americani significava essere un po' come loro: vincenti.
A quel punto gli italiani ricchi si convertirono all'abbronzatura e le signore diventarono tutte bionde.
La moda poi, si sa, passa dall'elite al main stream. Anche le donne della classe media vollero diventare bionde e abbronzate, solo che invece di prendere il sole a Saint Tropez, lo prendevano a Sabaudia.
Poi la moda dell'abbronzatura giunse fino agli strati più poveri e allora anche la "sora Lella" decise che doveva essere bionda e abbronzata, solo che lei il sole al massimo poteva prenderlo la domenica a Ostia e per farsi bionda non poteva che ricorrere all'acqua ossigenata.
Ecco che il modello "Barbie Malibu" diventa una cosa "da poveri".
L'abbronzatura molto carica è un segno distintivo del "vorrei ma non posso" cioè: "non posso permettermi vacanze al mare, alle terme, in montagna ma voglio farlo credere agli altri".
Rassegnatevi: il color "biscotto Plasmon" in autunno e inverno è veramente "cheap" e fa risaltare tantissimo le rughe ed evidenzia le imperfezioni della pelle del viso e corpo.
Ora, anche gli americani si sono resi conto di quanto sia ridicola l'abbronzatura perenne con tutta la way of life californiana (bermuda maschili comprese).

Nessun commento:

Posta un commento

Commentate con stile, please.