venerdì 1 settembre 2017

Io, la Grecia e Lady D

Un Kouros di Paros

Nel 1997, tra la seconda metà d'agosto e i primi di settembre ero in giro per le Cicladi con una compagnia di amici, 
come nei migliori film vacanzieri ma senza le parolacce e le idiozie del cinema italiano degli ultimi tempi.
Fu quello il viaggio che mi fece definitivamente innamorare della Grecia dove tornai altre due volte.Spero di tornarci ancora.
Per un lungo periodo ho tenuto vicino al computer una cartolina comprata in quell'occasione 
come esortazione a me stessa a lavorare meglio e di più per potermi permettere di nuovo un viaggio così. A oggi non ci sono ancora riuscita.
Nei giorni in cui Lady D scorrazzava per l'Europa tra le braccia del suo nuovo e ultimo amore, io ero solita comprare le sigarette presso un chiosco che aveva un po' di tutto a Mykonos, o forse era Ios, non ricordo.
Mi divertivo a decifrare il greco e a capire cosa ordinare per cena e dove svoltare quando giravamo coi motorini, allora senza casco. Usavamo dei soprannomi rimasti ancorati a quel viaggio, cose come: er carota, er murena, er pancera. E vai a ridere.
Per il resto si andava di inglese, tutti i greci lì sapevano l'inglese, a parte qualche anziano.
La ragazza del chiosco teneva una piccola televisione sempre accesa e un pomeriggio mi disse: "Have you heard? Your princess is dead".
In un secondo feci questo ragionamento: "quale principessa? L'Italia è una repubblica, non abbiamo principesse e nemmeno regine". Rimasi a bocca aperta e poi mi girai verso il televisore dove in greco passavano le notizie ma decifrai il sottopancia del loro Tg e capii che Lady Diana era morta. La ragazza mi aveva scambiato per un'inglese.
Nonostante la tragica notizia mi salì un sorriso di soddisfazione per la mia "competenza linguistica" ma non volendo stare a spiegare che in realtà ero italiana, feci appello alla mia faccia tosta e imitando Enrico Montesano quando faceva la signora inglese dissi "Oh my God!"
Ecco, questo è quello che ho da dire su Lady D.

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