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Leonid Andreev, 1908 - moglie e figlio al mare |
Oggi a
lezione leggevamo il racconto di Čechov
"La signora col cagnolino". Per quelli di voi che non lo
conoscono dirò brevemente che narra la storia di un incontro tra un
uomo maturo, Gurov, e una giovane sposa di nome Anna
Sergeevna, la signora col cagnolino appunto. Entrambi i protagonisti
si trovano soli a Jalta per trascorrere un periodo di ferie. Il clima
della Crimea è dolce e il mare è quello che ci vuole per rimettere
in sesto il corpo e la mente di un moscovita e di una giovane
originaria di San Pietroburgo. Nessuno meglio di Anton P. Čechov
sapeva quanto fosse salutare il mare sia perché egli stesso era un
medico sia perché aveva i polmoni sofferenti.
L'inaspettata
storia d'amore, scritta nel 1899, prenderà dei risvolti tanto
appassionati quanto, in un certo senso, eterni e perfettamente
comprensibili anche a noi che viviamo più di un secolo dopo.
Per
far capire agli studenti quanto le descrizioni dell'autore fossero
ancora oggi vive e palpabili mi sono lanciata in una serie di
similitudini per evidenziare anche la differenza di caratteri e di
atteggiamento dei protagonisti usando frasi come: "immaginate
che si incontrino ad Amalfi un romano e una milanese".
A un certo punto un'allieva mi ha chiesto "ma perché lei era in vacanza da sola?"
Mi sono resa conto, in un lampo di atroce consapevolezza, di aver vissuto un'epoca che per i millennials è davvero distante, quella in cui le donne non lavoravano e gli uomini facevano quello che volevano.
Ho dovuto spiegare che in Russia come nel resto del mondo borghese era normale che le donne, mogli e madri, trascorressero l'estate nelle località di villeggiatura e i mariti rimanessero in città a lavorare.
A un certo punto un'allieva mi ha chiesto "ma perché lei era in vacanza da sola?"
Mi sono resa conto, in un lampo di atroce consapevolezza, di aver vissuto un'epoca che per i millennials è davvero distante, quella in cui le donne non lavoravano e gli uomini facevano quello che volevano.
Ho dovuto spiegare che in Russia come nel resto del mondo borghese era normale che le donne, mogli e madri, trascorressero l'estate nelle località di villeggiatura e i mariti rimanessero in città a lavorare.
Mi
sono persa dunque in un Amarcord fatto di pensioni
Maristella, di seconde case al mare o in montagna, di mariti che al
venerdì raggiungevano le famiglie a Jesolo o a Forte dei Marmi.
Mentre parlavo mi accorgevo che se per quelli nati nel '900 si
tratta di una situazione perfettamente comprensibile anche se non
vissuta in prima persona, per loro non lo è. Loro vivono in un mondo
in cui le seconde case non esistono più se non per pochi eletti, le
mamme lavorano e non possono trascorrere intere estati al mare. Oggi
si gratta il fondo del borsellino e si va da qualche parte tutti
insieme per una settimana, dieci giorni al massimo.
I nostri "Sapore di mare", i cummendatur, gli amori estivi che nascono a giugno e finiscono a settembre con l'inizio della scuola sono per loro distanti come "La signora col cagnolino" come "Morte a Venezia".
È proprio così: guardando da molto lontano la distanza tra due punti nel tempo e nello spazio tende ad annullarsi fino a quando i due punti non combaciano.
I nostri "Sapore di mare", i cummendatur, gli amori estivi che nascono a giugno e finiscono a settembre con l'inizio della scuola sono per loro distanti come "La signora col cagnolino" come "Morte a Venezia".
È proprio così: guardando da molto lontano la distanza tra due punti nel tempo e nello spazio tende ad annullarsi fino a quando i due punti non combaciano.
È una regola fotografica e la scrittura di Čechov
è fotografia come lo sono ormai i ricordi sbiaditi di noi del
Novecento.